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Annalisa Malara

In scienza e coscienza

Casa Editrice Longanesi&C., October 2020, pp.176

La straordinaria testimonianza del primo medico ad aver diagnosticato il coronavirus in Italia.

Questa è la storia di Annalisa Malara e del team di Codogno, di come per mesi hanno fatto scudo all’avanzata dell’epidemia tra successi e sconfitte, dolore e speranza. Ma è anche una storia di pazienza, tenacia e ingegno. Ed è, più di tutto, una storia di cura.

Codogno. Una notte in ospedale. Viavai in pronto soccorso: tra le emergenze di routine, uno strano caso di polmonite. Annalisa è di turno in Rianimazione quando portano Mattia. Giovane, forte, eppure si è aggravato di colpo e ora respira a fatica. La TAC è chiara: polmonite virale. Perché le terapie non funzionano? Contro cosa combatte, il corpo di Mattia? Annalisa ha tante domande e nessuna risposta ma le hanno insegnato che un buon medico deve mettersi in ascolto. Perciò va dalla moglie di Mattia e ascolta. La colpisce la parola “Cina”. È il 20 febbraio e da poco più di un mese arrivano notizie di un virus misterioso che uccide, a Wuhan. In Italia però non sta circolando e per il protocollo sanitario nazionale Mattia non è un soggetto a rischio. Eppure. Annalisa non perde tempo e si procede d’urgenza con un tampone. Positivo. Mattia è il primo paziente italiano a cui viene diagnosticato il Covid-19. È in arrivo uno tsunami e dall’ospedale di Codogno hanno appena suonato la campana d’allarme. Da quella notte la vita di Annalisa e di noi tutti è cambiata. La pandemia, che era stata prevista ma a cui nessuno era preparato, ha dilagato. Quel tampone, fatto perché quando esaurisci ogni possibilità non resta che pensare all’impossibile, ha concesso tempo prezioso all’Italia e all’Europa per farsi trovare meno inermi. Per mesi infermieri e medici come Annalisa hanno lavorato su turni massacranti, senza pause, senza risparmio, per assistere centinaia di migliaia di malati. In molti hanno perso la vita facendolo. La storia di Annalisa e del team di Codogno, di come hanno fatto scudo all’avanzata dell’epidemia tra successi e sconfitte, dolore e speranza, è la storia di Davide e Golia: piccoli ospedali con pochi mezzi, schierati contro un mostro spaventoso.

Casa Editrice Longanesi&C., October 2020, pp.176

Annalisa Malara

Annalisa Malara (Cremona 1982), medico chirurgo, si è specializzata in Anestesia e Rianimazione all’Università di Pavia. Dopo la formazione presso il Policlinico San Matteo di Pavia ha prestato servizio come anestesista rianimatore prima all’Ospedale civile di Vigevano e, attualmente, all’Ospedale Maggiore di Lodi, cui afferisce anche la struttura ospedaliera di Codogno. Qui Annalisa era di turno il 20 febbraio 2020, quando venne ricoverato quello che si sarebbe in seguito rivelato come il primo caso accertato di Covid-19 in Italia. Annalisa vive a Lodi e ama molto la montagna e gli sport. Questo è il suo primo libro.

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