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Claudio Panzavolta

Lascia stare i morti

Ponte alle Grazie, April 2025, pp.256

Nella Faenza degli anni ’80, un ex poliziotto deve fare i conti con i fantasmi del passato quando un vecchio caso di bambini scomparsi torna a galla, rivelando una rete di potere, nostalgie fasciste e oscuri rituali. Un noir che scava nelle ombre della provincia italiana.

Settembre 1980. Ciparisso Briganti, detto Briga, è un ex poliziotto ed ex partigiano la cui vita sembra ormai scorrere tranquilla tra casi di infedeltà coniugale, serate alla bocciofila e le prove con il suo gruppo jazz. Ma tutto cambia con l’arrivo di un biglietto anonimo che riapre una dolorosa ferita del passato: il brutale omicidio di quattro bambini, avvenuto cinque anni prima, tra cui Giovanni, il figlio della sua compagna Sabrina. Un caso che non solo gli era costato la carriera, ma lo aveva lasciato con troppe domande senza risposta.
Briga accetta la sfida di tornare a indagare, entrando in una spirale oscura che lo conduce a scoprire una rete di segreti inimmaginabili: una setta di nostalgici fascisti, misteri nascosti in una villa abbandonata, e un circuito di violenze che coinvolge figure insospettabili.
Quando nuove prove suggeriscono che Chiara, la quinta bambina scomparsa, potrebbe essere ancora viva, l’indagine prende una svolta personale e drammatica.
Briga dovrà decidere fin dove spingersi per ottenere giustizia e fare i conti con un passato che continua a tormentarlo.

Ponte alle Grazie, April 2025, pp.256

  • «È un romanzo che dovrebbero leggere in tanti».

    Loriano Macchiavelli

  • «Senz’altro una novità nel panorama del poliziesco italiano. Un congegno narrativo di ottimo livello che coniuga Storia e investigazione. Un bel personaggio con caratteristiche precise di serialità e la scrittura è bella, chiara, precisa».

     

    Massimo Carlotto

  • «Un racconto nero scritto con uno stile letterario da applauso».

     

    Grazia Verasani

  • «Un giallo appassionante che scava nelle ferite ancora aperte di un Paese che non ha mai fatto del tutto i conti con il proprio passato».

     

    Jacopo De Michelis

  • «La magia torbida degli anni ’80 e un mistero che toglie il sonno. Ohi, che dire? Avrei voluto scriverlo io, questo romanzo qui».

     

    Carlo Lucarelli

  • «Nel panorama del noir italiano si sentiva la mancanza di un personaggio così forte e vero».

     

    Piergiorgio Pulixi

  • «Ha il fascino di Philip Marlowe Ciparisso Briganti, l’irresistibile investigatore privato uscito dalla penna di Claudio Panzavolta».

     

     

    Gabriella Genisi

Claudio Panzavolta

Claudio Panzavolta è nato a Faenza nel 1982. Dopo essersi laureato in Storia all’Università di Bologna e aver vissuto tra Roma e Milano, si è stabilito a Venezia, dove lavora come editor della narrativa italiana per la casa editrice Marsilio. Tiene corsi per la Scuola Holden e ha pubblicato i romanzi L’ultima estate al Bagno Delfino (Isbn, 2014) e Al passato si torna da lontano (Rizzoli, 2020).

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