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Un omicidio-suicidio; la caduta fortuita di una portinaia impicciona; un inquilino morto d’infarto. Sono gli ingredienti di questo giallo ricco di possibili colpevoli e false piste. A indagare è la giovane ispettore Anita Landi, ostinata nel ricercare la verità nonostante le molte forze che la ostacoleranno.
In una calda giornata di giugno, a Milano, tra palazzi liberty e grattacieli svettanti, tre morti scuotono la città: Luigi Cortesi e Greta Kampf (ex moglie di un chirurgo plastico) – apparentemente un omicidio-suicidio avvenuto in un appartamento nella splendida via Malpighi – e la custode (morte accidentale?) di uno stabile lì vicino. Anita Landi, giovane ispettore di Polizia, inizia a indagare, convinta che ci sia un filo rosso che unisce i tre casi. Osteggiata dai colleghi e in particolare dall’ispettore Curti, che le fa togliere l’indagine, Anita continua comunque a seguire la sua pista. È aiutata dall’amministratore dei due condomini, Giacomo Valli, uomo gentile e pacato, che la ospita a casa sua, e dal suo amico e coinquilino, Francesco Gazzola, avvocato importante e stimato e in forte crisi d’identità. Ben presto l’ispettore Landi scopre che sia la portinaia sia una nuova vittima, il condomino Piero Giuliani, apparentemente morto per infarto, sono stati uccisi, ma non lo riferisce ai suoi superiori, dei quali non si fida, sperando di trovare da sola il colpevole. A turno si sospetta di tutti, il solitario Anselmi, necrofilo, che ha fotografato il cadavere della portiera; la signora Nosetti che chiede soldi a un usuraio; il commercialista in cattive acque; la ex moglie di Cortesi; parenti di persone finite in galera perché denunciate dalla portinaia… Quando l’ispettore Curti, che individua come colpevoli Anselmi e una persona che nel frattempo viene uccisa, scopre che Anita Landi sta ancora indagando, e non ha riferito vitali informazioni, la fa deferire dalla commissione disciplinare.
In una vorticosa girandola, aiutata da Giacomo, Francesco e alcuni colleghi, Anita scopre il vero e unico colpevole: l’ex marito di Greta Kampf, un chirurgo plastico che ha operato ricercati, ricattato da Cortesi. Con molta freddezza, all’inchiesta l’ispettore Landi si difende e mostra la correttezza delle sue indagini. Ottiene molti onori, ma un dubbio la rode: che ci sia un altro colpevole.
Un giallo nel vero senso del termine, con più indiziati, ognuno con il proprio movente. Un giallo che si trasformerà in un thriller dai risvolti agghiaccianti con un finale vero, senza sospesi, senza sconti, dove Anita sarà costretta a convivere con una realtà assurda e una verità che non consola e non sanerà le sue ferite. Ma lei non ha paura di nessuno, nemmeno del destino che le ha riservato tanto dolore.
Anita Landi ha 28 anni, è di Talamone, una cittadina di quella Toscana ruvida e schietta che è la Maremma. E come la sua terra anche lei ha un carattere forte e deciso. Infatti è diventata ispettore di Polizia, trasferita a Milano e impegnata in un’indagine complessa. Anita è una donna guardinga, sempre sulla difensiva, che fa fatica a esprimere il suo vero carattere. Il motivo è semplice: anche lei come per tutti noi, ha un passato che non si cancella. Da atleta di punta delle Fiamme Oro, la squadra sportiva della Polizia, dopo la scoperta dei cadaveri massacrati di suo fratello e della fidanzata, abbandona l’attività agonistica e diventa una poliziotta effettiva per scoprire cosa è accaduto, perché non crede alla versione ufficiale di omicidio-suicidio. Per gestire una situazione così occorre avere fegato, cuore, cervello e una volontà di ferro. E fortunatamente Anita in questo cammino in salita è aiutata da altri due fattori: il suo passato sportivo che le ha insegnato a combattere, a migliorarsi, a non mollare mai, a rialzarsi dopo le cadute per affrontare a testa alta avversari più forti e potenti di lei. E i nuovi amici su cui può contare: due cinquantenni fuori dai suoi canoni e alcuni colleghi del commissariato che riconoscono in lei il talento che gli altri non vedono… Indagando su strani delitti, sullo sfondo della Milano dell’elegante Porta Venezia e del nuovo quartiere finanziario, risolverà anche la sua vicenda personale.
Domenico Wanderlingh è nato a Palermo ma vive tra Milano e Città di Castello. Dopo aver autopubblicato due romanzi e un’antologia di racconti molto apprezzati in rete, ha esordito in libreria con la serie dedicata alle indagini dell’ispettrice Anita Landi. Il primo caso, Il passato non si cancella, e il secondo, È colpa mia, sono stati riproposti in TEA, mentre per Guanda è uscito il romanzo L’enigma della carta Varese (Premio letterario Franco Fedeli).
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